IN TOSCANA SI PUÒ SOLO VOTARE GIANI di Salvatore Calleri

 



Son sempre stato di sinistra sin da giovane. Normalmente di sinistra affascinato da un grande Presidente della Repubblica di cui non dimenticherò mai alcune immagini, Sandro Pertini.

Ho contribuito a far nascere la Fondazione Sandro Pertini e sono onorato di presiedere la Fondazione Antonino Caponnetto anche se ovviamente questo articolo è a titolo personale, in quanto come è giusto che sia, ognuno in Fondazione ha le sue idee politiche da destra a sinistra.

Provengo dai movimenti degli anni 80-90, dalla Pantera, dalla Rete e poi son passato ai ds ed al pd a partire dal 2001. Ebbene sì sono iscritto da 24 anni al principale partito progressista italiano. Mi ritengo un socialista liberale e laico che trova ispirazione nella figura di Matteotti, selvaggiamente ucciso dai fascisti. 

Detto questo però, da fiorentino da ius scholae, non posso che dire che si deve candidare il Giani come presidente della Regione Toscana senza alcun dubbio. Conosco il Giani da trent'anni. Ha sicuramente dei difetti e non sono un signorsì suo. Però ha dei pregi. In primis è di sinistra più di quanto sembri, e gli ultimi due anni di mandato lo dimostrano in toto. È un laico ma si rapporta bene anche con i cattolici. 

È presente ovunque e se lo cerchi comunque lo trovi e non è poco. Il Giani è "iggiani" alla fiorentina. "Iggiani" non è classificabile in una componente di un partito. Non candidare poi chi è al secondo mandato è un errore politico per un partito democratico. Un errore parecchio grave. Il consenso di decine di circoli e di centinaia di amministratori trasversali alle mozioni ci dimostra la sua popolarità confermata dai sondaggi. Siamo oramai a quota 60%. Non volerlo candidare lo sta rendendo sempre più simpatico alla gente normale. 

Ho votato per la segretaria Schlein alle primarie in modo convinto, per far venire fuori il partito dal pantano elettorale in cui era finito e proprio per questo sostengo Giani coerentemente. 

Probabilmente prevarrà, ma mi permetto di dare un consiglio a "iggiani",  non fidarti troppo di un partito leggero nella struttura e che sembra dimenticarsi dei valori novecenteschi. Ricordati della fine che han fatto fare a Crocetta. E la Sicilia non la governiamo più infatti. Candidati a prescindere. Senza di te si perde. Con te si vince. La destra stavolta ha un candidato davvero bravo e poco di destra, il Tomasi. Più a sinistra di molti sedicenti progressisti. Tu lo batti. Altri non so.

Commenti

  1. Spero (e temo) che tu abbia ragione in toto, purtroppo non riesco a dimenticare, ad esempio, la "denaturalizzane" di Campo di Marte.

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