PROGRAMMA (DA SOGNO) PER UN CANDIDATO SINDACO PER FIRENZE di Salvatore Calleri

 



Dopo una abbondante dose di parmigiana alla sicula maniera -sì,  quella con le melanzana fritte, leggerissima, come potete immaginare- mi sono addormentato e mi sono messo a sognare. Un sogno strano. Mi candidavo a sindaco di Firenze con un programma progressista.

La città ha bisogno di andare avanti in più direzioni e per far questo bisogna in primis trovare il modo di invertire la tendenza che sta portando Firenze ad essere sempre  più una "città per ricchi". 

Bloccare questo processo e cambiare rotta non sarà facile ma è possibile.

La città ha bisogno anzitutto di sicurezza dalla criminalità. Benché Firenze si confermi ben più vivibile rispetto ad altre città del centro-nord, è sicuramente diventata più pericolosa a causa dello svuotamento del centro storico e dell'aumento di gang cittadine. Le prime ad esser colpite dalla criminalità, non va mai dimenticato, sono le classi povere e la ex classe media che, in una "città per ricchi", se la passa sempre peggio.

La sicurezza non deve essere un tabù per i progressisti. Massimo sostegno quindi al coordinamento con le forze dell'ordine.

La città ha poi bisogno di sicurezza sociale. Sono in aumento i casi di disagio economico e sociale, complici gli effetti della pandemia e della guerra. Mancano  le case ed è necessario un piano di edilizia popolare sovvenzionata e la realizzazione di studentati pubblici. 

La città ha bisogno di sicurezza stradale, senza però seguire scelte ideologiche e radical chic basate sull'odio per le auto. È necessario concentrarsi meno sui mezzi e più su chi li guida attraverso corsi di educazione stradale. Non è avvicinando la velocità massima delle auto in città a quella dei monopattini o permettendo alle bici di non rispettare alcuna norma che si riducono i morti. 

La città ha bisogno di controlli a tappeto antiriciclaggio. Firenze è amata dalle organizzazioni mafiose perché aprire una attività commerciale qui crea prestigio. Non si può tollerare che in alcune zone il 70% delle attività sia diretta al riciclaggio di denaro sporco.

La città ha bisogno di un maggiore contrasto alle bolle illegali, quelle aree grigie in cui non si sa cosa succede e che son terra di nessuno. 

La città non ha bisogno delle chiavette digitali ai cassonetti capaci solo di favorire una sporcizia alla quale non siamo abituati.

La città ha bisogno di difendere i propri luoghi splendidi, come la chiesa di Santo Spirito.

La città ha bisogno di politiche a favore dei cani, spesso relegati in campagne sterili di controlli per quei pochi proprietari imbecilli. Creare aree verdi promiscue garantirebbe più sicurezza, contenendo lo spaccio. 

La città ha bisogno, in nome di Giorgio La Pira, di diventare un punto di riferimento culturale per far ripartire il federalismo europeo secondo il manifesto di Ventotene e il pensiero di Churchill. Firenze potrebbe essere il nucleo culturale e progettuale per gli Stati Uniti d'Europa e per il superamento dell'inutile    confederalismo dell'attuale assetto dell'Unione Europea. 

La città, in parole povere, ha bisogno di un cambiamento, di un rinascimento 2.0.

Eppoi mi sveglio... Dubbioso se sia un sogno o la realtà. Sicuramente un sogno... Mica vogliono uno come me, inavvicinabile da determinati soggetti. 

Ma mai dire mai.


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