IL PD PER UN GOVERNO DI SVOLTA. UNA SFIDA DECISIVA. NON SI PUÒ PIÙ SBAGLIARE... Di Giuseppe Lumia



Su proposta del Segretario Zingaretti la Direzione Nazionale del PD ha deciso con tutte le cautele del caso e senza escludere le elezioni subito di aprire al confronto con 5 Stelle e con le  altre Forze Politiche disponibili a formare un Governo di Svolta e di Legislatura...

Anche 5 Stelle ha fatto prevalere al suo interno un simile orientamento.

Si fa strada pertanto la terza ipotesi ventilata in questi giorni di arroventate analisi sulle possibili risposte alla crisi: cioè andare ad un Governo di svolta e di Legislatura per affrontare i vari nodi strutturali che bloccano il Paese con livelli bassi di crescita, con enormi disuguaglianze e uno scarso dinamismo sociale.

Cosi si proverà anche  a dare respiro democratico al Paese e  a far sbollire la ventata populista e di destra...

Ma non si può sbagliare più! Questa nuova prova di Governo è ancor più decisiva.

La Direzione Nazionale del PD con una scelta finalmente unitaria ha indicato 5 pre-condizioni con una delega piena al Segretario Zingaretti per provare a promuovere un Governo di Legislatura.

Non sarà difficile convergere. Più irta di ostacoli sarà la fase successiva, quella delle scelte strategiche e concrete  di Governo.

Ecco perché bisogna sin dalla stesura di una possibile intesa programmatica concentrarsi innanzitutto sui pilastri “strutturali”.

Ecco perché adesso bisogna insistere sulla “progettualità radicale” a partire:

1) DALLE MISURE SUL REDDITO DEL CETO MEDIO PRODUTTIVO E DEI LAVORATORI... Nelle Democrazie Occidentali la crisi del ceto medio ha prodotto danni micidiali all’economia e alla politica: si blocca la crescita e si dà spazio ai peggiori populismi... Così sono arrivati Trump, la Brexit, Salvini... Putin si è proposto e interferisce con un ruolo egemone. Senza dimenticare la Cina... Bisogna rompere gli indugi e innalzare di molto  il livello del reddito sia dei lavoratori dipendenti sia dei piccoli produttori artigiani, agricoli, del turismo, del commercio... e contemporaneamente aumentare e migliorare la capacità produttiva complessiva del Paese e la qualità dei servizi dello Stato. L’opzione su cui concentrarsi sin da subito è quella di abbattere  e di molto il cosiddetto “cuneo fiscale”... Un altro segnale immediato va dato ai docenti portando i lori stipendi ad di sopra dei duemila euro... Così pure abbattere i costi dei mutui per le case... Diversamente non si possono liberare quelle energie tali da portare il PiL ad oltre il 3 per cento, senza il quale il Paese non può dare serie risposte alla fame di Lavoro, alla domanda di Sicurezza, ad una efficace lotta alla Povertà, agli investimenti sulla Scuola, sulla Sanità, sull’Agricoltura, sul Turismo, sull’Ambiente  e sulle Infrastrutture, sui nostri Giovani  per bloccare il loro esodo all’estero e per affrontare sul serio l’abbattimento del mostro del Debito Pubblico...

2) DALLA VALORIZZARE DEL MEZZOGIORNO FINO A FARLO DIVENTARE RISORSA PER L’INTERO PAESE... Non ci abbiamo mai provato sul serio. Dopo la oramai lontana e controversa Cassa del Mezzogiorno in effetti c’è stato il buio. Si è rimasti dentro il paradigma dell’Italia duale: il Nord produce e investe sulle infrastrutture e sui servizi, il Sud consuma i prodotti del Nord attraverso politiche pubbliche per lo più assistenziali... Questo nefasto meccanismo via via è saltato ma adesso non si può procedere con la sola pseudo-scelta di dare più risorse fiscali e autonomia alle Regioni del Nord e abbandonare il Sud  al suo triste destino. Un Sud povero non è solo intollerabile ma è un danno devastante per la crescita economica e sociale dell’intero Paese. La Germania ha saputo comprendere che il proprio Sud, la Germania dell’Est, era la chiave del suo futuro successo e ne ha fatto il motore dello sviluppo dell’Intera Germania dandole financo la guida politica con la Merkel... Bisogna allora cambiare passo verso il Sud e prevedere una tale mole di  investimenti e una governance capaci di promuovere vero lavoro attraverso uno sviluppo sostenibile... Tempi, investimenti, regole di verifica devono accompagnare un percorso positivo e monitorato continuamente...

3) DALL’AMBIENTE COME IMPEGNO E RESPONSABILITÀ... Se ne parla molto e si fa poco. Il cambiamento climatico è oramai difficilmente negabile. È allora il momento di fare sul serio e bene. L’Ambiente è da considerare una risorsa trasversale per ripensare stili di vita, modelli produttivi, percorsi di decarbonizzazione dei processi industriali e di riqualificazione delle coste e dei centri urbani per fare dei nostri territori più che mai luoghi attrattivi di cultura e di autosviluppo...


4) DA UNA MODERNA LOTTA ALLE MAFIE... Nella lotta alle mafie siamo ad un bivio. Si può fare un vero salto di qualità come retrocedere di anni e anni. Ma il Paese ha fatto la scelta di dare priorità ad una lotta che può ancora entusiasmare le nuove generazioni e liberare un mare di energie pulite che sono intrappolate nei mille meccanismi collusivi che nutrono le mafie e le fanno espandere a livello nazionale ed europeo. È giunto il tempo per chiamare a raccolta le migliori competenze del Paese per scatenare una guerra senza precedenti con un moderno approccio integrato sia sul versante sociale e culturale, sia sul versante politico e istituzionale, sia su quello economico e finanziario che su quello repressivo e giudiziario. Il Parlamento e il Governo dovrebbero guidare e accompagnare una lotta che si sposta dal modello del “giorno dopo” a quello del “giorno prima”...


5) DAGLI STATI UNITI D’EUROPA COME IMPEGNO E OBIETTIVO DELL’ITALIA NELLA UE... Bisogna sicuramente e saldamente  rimanere  ancorati all’Europa,  solo così si può aprire un nuovo rapporto, maturo e a testa alta, con l’Unione Europea sul governo dell’immigrazione, sulla lotta alle mafie e al terrorismo e sulla gestione del Debito Pubblico e sul rilancio degli investimenti proponendo non una generica “bontà” verso l’Italia ma rilanciando un’ottica federalista, la sola in grado di cambiare e dare un futuro di pace, di sviluppo, di uguaglianza nel contesto travagliato della globalizzazione al valore e alla vita democratica dell’Europa...

Commenti

  1. Condivido. Aggiungerei le zone interne, come ulteriore condizione di sviluppo, recuperando immensi patrimoni urbanistici, archeologici, naturali, umani, ecc. Il problema delle zone interne e del loro spopolamento e degrado è stato tolto dall'agenda politica da parecchio tempo. Carlo Garofalo

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  2. Condivido in toto, il problema resta come farle diventare scelte conseguenti di governo senza che queste non diventino patrimonio del corpo vivo della società intercettandone bisogni e speranze di futuro.

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  3. E per l'immigrazione che è un tema per cui in Europa si vincono o perdono le elezioni cosa proponi?

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  4. Grande Sen. Beppe. La cosa che piu mi ha impressionato è stato il punto 2. Chiaramente condivido tutti i punti, ma il punto 2, a mio avviso, è il punto di svolta.

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