DIAMO UNA VISIONE ALLA SINISTRA PER LE PROSSIME EUROPEE di Salvatore Calleri

In questo momento in Europa si stanno delineando gli schieramenti che si contrapporranno per le prossime elezioni di primavera 2019.

I sovranisti-nazionalisti in buona parte potrebbero convergere su "the movement di Bannon", anche se non è detto che tutti ne faranno parte. Si può comunque dare quasi per scontato che tale blocco a livello di dichiarazioni sarà connotato in modo duro contro la Unione Europea.

A tale blocco per il momento si contrappongono i popolari europei che al proprio interno, in una apparente contraddizione, riuniscono sovranisti moderati e difensori dello status quo. 

Oltre a loro ci sono i gruppi liberali democratici che rappresentano più o meno la faccia buona del liberismo e pure loro appaiono come tiepidi difensori dello status quo.

Poi ci sono i verdi con le loro tematiche e la sinistra socialista oppure più radicale.

La sinistra socialista mi sembra al momento che viva in uno stato confusionale. Non ha una posizione e sembra che di fronte ai sovranisti si limiti, snaturando le proprie storiche convinzioni, a diventare la paladina dello status quo. La sinistra radicale si divide tra sovranisti e coloro che sentono la necessità di cambiare ma senza visione alternativa.

Rimangono poi i gruppi autonomisti/indipendentisti che hanno al loro interno più posizioni ma che tendenzialmente possono scegliere il modello federale.

Ebbene in un quadro di tal genere occorre dare una visione chiara alla sinistra, alternativa sia ai sovranismi nazionalisti che alla difesa dello status quo.

Una visione alternativa alla Unione Europea ed al dio (minuscolo) mercato.

Insomma per contrapporsi a "the movement" serve l'idea forte degli Stati Uniti d'Europa.

Un solo fisco. Un solo esercito. Un solo welfare. Ecc. Ecc.

Una idea tanto federale quanto geniale.

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